Emissioni, l’Europa pretende ulteriori tagli drastici

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La commissione ambiente dell’Europarlamento lavora per imporre un taglio del 20% entro il 2025 e del 45% entro il 2030. I costruttori non hanno dubbi: “irrealistico”

Tagliare le emissioni delle auto del 20% entro il 2025 e del 45%entro il 2030. Lo chiedono gli eurodeputati della commissione ambiente dell’Europarlamento, che ieri hanno votato gli emendamenti alla proposta della Commissione europea di introdurre limiti di emissioni di furgoni e auto del 30% entro il 2030 (15% entro il 2025).

I deputati hanno anche votato un obiettivo di vendita per le auto elettriche e ibride del 20% nel 2025 e del 40% nel 2030, con sanzioni per il mancato raggiungimento di questi obiettivi.

Il testo sarà esaminato dalla plenaria dell’Europarlamento di inizio ottobre, mentre il 9 dello stesso mese i ministri dell’ambiente dei 28 dovrebbero votare la loro posizione sul dossier. Solo allora potrà quindi cominciare il negoziato tra le istituzioni Ue, che determinerà la soglia effettiva del taglio.

I costruttori auto europei lanciano l’allarme sul taglio delle emissioni del 45%. “Siamo molto preoccupati dalla direzione presa dalla commissione ambiente”, ha dichiarato il segretario generale dell’Acea Erik Jonnaert, “i livelli di riduzione estremamente stringenti adottati sono completamente irrealistici”. Questi, infatti, “richiederebbero un massiccio e improvviso spostamento sulla mobilità elettrica” quando, secondo il responsabile dell’associazione europea dei costruttori auto, “le condizioni quadro per un cambiamento così sismico chiaramente non ci sono, e i consumatori non sono semplicemente pronti per passare completamente all’elettrico a questo stadio”.

Anche perché, spiega il responsabile Acea, la transizione verso la mobilità pulita “deve essere fatta a un ritmo che sia gestibile”, sia per l’industria che per i consumatori e i Paesi Ue, che devono dotarsi delle infrastrutture di ricarica necessarie. Da qui l’auspicio di un “riesame” di questa posizione presa dalla commissione ambiente, per altro non in linea con quelle delle commissioni trasporti e industria, in occasione del voto della plenaria dell’Europarlamento a ottobre.
Fonte auto.it

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